06 settembre 2015
La città di Siracusa ed il suo massimo organo di tutela preposto, la Soprintendenza ai Beni Culturali, non trovano pace. Non è bastato pagare a caro prezzo ancora oggi le “disattenzioni" e le “distrazioni” del passato, con autorizzazioni edilizie rilasciate misteriosamente o negate in “colpevole” ritardo in zone vincolate, dalla balza Acradina al Porto Grande passando per le Mura Dionigiane e la balza dell’Epipoli. Non sono bastati i recenti scandali dello scorso anno che hanno raggiunto eco nazionale, con il cosiddetto “caso Siracusa” in merito all’immotivata rimozione della dr.ssa Beatrice Basile dalla carica di Soprintendente e dal ripetuto mobbing ricevuto da altri validissimi funzionari che avevano come unica colpa quella di portare a compimento il loro dovere istituzionale di tutela dell’immenso patrimonio storico, paesaggistico e archeologico della città di Siracusa.
Infatti, voci di corridoio di questi giorni ci segnalano che nelle stanze del governo regionale si sta decidendo in queste ore, di nominare alla carica di Soprintendente di Siracusa la dr.ssa Rosalba Panvini, attuale Soprintendente di Ragusa.
Nulla da eccepire rispetto al ricco curriculum professionale della dr.ssa Panvini ma non possiamo che nutrire qualche dubbio sulla sua condotta istituzionale.
E’ infatti notizia di soltanto 4 giorni fa, che Legambiente Sicilia ha richiesto all’Assessorato regionale ai Beni culturali, una immediata ispezione straordinaria proprio presso la Soprintendenza ai Beni culturali di Ragusa per ripristinare le condizioni di legalità nel territorio e accertare tutte quelle violazioni che sono state compiute dal massimo organo di tutela del territorio ragusano sin dal 2010, anno in cui è stato adottato il piano paesaggistico di Ragusa. In particolare Legambiente Sicilia denuncia alla dr.ssa Panvini l’approvazione di opere a mare per la difesa dell’erosione marina che prevedono scogliere artificiali e frangiflutti in diversi comuni della provincia; l’autorizzazione alla costruzione di decine di ville in campagna ad uso rurale e residenziale turistico risultate senza controllare che la loro realizzazione fosse effettivamente collegata alla conduzione agricola del fondo e per alcune delle quali il Comune di Ragusa ne ha accertato la lottizzazione abusiva; il rilascio di un nulla osta per la costruzione di uno stabilimento balneare in zona di tutela 3 presentato dal Donnafugata Golf Resort che, invece, andava negato in quanto le strutture dello stesso stabilimento, per stessa ammissione della società, erano opere non precarie e non amovibili; il rilascio di due autorizzazioni per la ricerca di idrocarburi tramite trivellazioni in terreni agricoli lungo i fiumi Irminio e Pizzillo.
Inoltre in passato, la dr.ssa Panvini in qualità di Soprintendente a Caltanissetta, è stata al centro delle polemiche per aver concesso l’autorizzazione alla realizzazione di pale eoliche presso la “Rupe di Marianopoli”, zona vincolata e sito di interesse comunitario. Ciò ha comportato la distruzione di un paesaggio unico ed un ambiente incontaminato dove nidificavano rari uccelli rapaci ed erano presenti molte specie di farfalle e una flora eccezionale caratterizzata da numerosi endemismi siciliani e da diverse specie di orchidee.
E cosa dire dell’autorizzazione concessa all’ascensore nella rocca di San Paolino a Sutera, sempre in provincia di Caltanissetta, ribattezzato come uno degli “ecomostri” più brutti d’Italia, una sorta di enorme “blatta” verde che ha deturpato orribilmente ed irreversibilmente il monte San Paolino. Un’autorizzazione rilasciata proprio dall’allora Sovrintendete di Caltanissetta Panvini, definita da Italia Nostra “scriteriata e sbagliata”.
Pertanto fondatamente preoccupati di un nuovo decadimento e scadimento della Soprintendenza di Siracusa, a tutto svantaggio della salvaguardia del patrimonio, rivolgiamo al Presidente della Regione Rosario Crocetta, all’Assessore regionale ai Beni Culturali Antonino Purpura, al direttore generale dei Beni Culturali Gaetano Pennino, un fiducioso appello per una soluzione che sappia restituire alla Soprintendenza di Siracusa la serenità di cui ha bisogno.
Mai come oggi è necessaria una riflessione più profonda su una nomina così importante che si troverà a dover affrontare decisioni importanti che la città aspetta da decenni come l’istituzione del Parco Archeologico delle Mura Dionigiane. Per non parlare dei numerosi contenziosi aperti, dalla Pillirina all’Epipoli, passando per i pareri da rilasciare ai nuovi complessi turistici costieri di Ognina e Terrauzza.
Chiediamo inoltre ai deputati regionali siracusani Marika Cirone di Marco, Stefano Zito, Bruno Marziano, Vincenzo Vinciullo, al sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo e al segretario provinciale del PD Alessio Lo Giudice, di interessarsi della vicenda, facendo tutto ciò che è nelle proprie funzioni e prerogative istituzionali per pretendere per la città di Siracusa, la nomina di un Soprintendete irreprensibile e dal passato limpido, in grado di ben proseguire l’egregio lavoro svolto dalla dr.ssa Beatrice Basile.
Una città come Siracusa non può più permettersi decisioni avventate e distrazioni più o meno involontarie da parte dell’organo massimo di tutela del territorio.
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