29 novembre 2010
Riportiamo uno stralcio della lettera inviata all'UNESCO in Italiano e Inglese. Il testo integrale scaricabile dal link in basso.
Here is an excerpt of the letter sent to UNESCO in English and Italian. The full text can be downloaded from the link below.
Al Centro per il Patrimonio Mondiale dell’UNESCO
7, Place de Fontenoy, 75352 – Paris 07 SP France
All’UNESCO - Commissione Nazionale Italiana (CNI)
Piazza Firenze n. 27, 00186 – Roma
Associazione Città e Siti Italiani
Patrimonio Mondiale UNESCO
Via Boccalone 19, 44100 – Ferrara
Presidente dell’Associazione Sud Italia UNESCO
On. Nicola Bono
Via Roma, 31, 96100 – Siracusa
Alla Regione siciliana,
Assessorato ai Beni Culturali,
Ambientali e della Pubblica Istruzione
Via delle Croci 8, 90139 – Palermo
Alla Soprintendenza ai BB. CC. AA. di Siracusa
Piazza Duomo, 14, 96100 – Siracusa
Oggetto:
1) Grave rischio per il patrimonio culturale e naturale della città di Siracusa a motivo del recente Piano Regolatore Generale.
2) Appello dello sportivo Enzo Maiorca e di numerose personalità italiane per evitare che il paesaggio siracusano venga compromesso per sempre.
1. Grave rischio per il patrimonio culturale e naturale della città di Siracusa a motivo del recente Piano Regolatore Generale.
Il riconoscimento di Siracusa e delle Necropoli rupestri di Pantalica come patrimonio mondiale dell’Umanità, avvenuto nel mese di luglio del 2005, aveva fatto sperare nella fioritura di una nuova stagione di sensibilizzazione e competenze, a cui avrebbero dovuto far seguito norme e azioni destinate alla tutela e alla valorizzazione del XL sito Unesco dell’Italia.
Purtroppo così non è stato e la mancata ricaduta culturale può essere dimostrata dalle previsioni urbanistiche del Piano Regolatore Generale di cui la città di Siracusa si è dotata .
Il PRG, pur godendo dei pareri positivi degli organi tecnici e di tutela, alcuni alle volte incomprensibili, non è mai stato accolto dalla società civile, perché di fatto, ingiustificatamente, aumenta il costruito devastando il territorio in ogni sua parte.
Il tutto nell’età del recupero dei valori (si pensi al restauro e al ripristino funzionale e strutturale di intere aree urbane, già attrezzate e servite, in molte parti d’Europa) e nel delicato passaggio verso la sostenibilità di tutti gli interventi, compresi quelli destinati allo sviluppo turistico.
Purtroppo, proprio nella visione distorta dell’incremento delle attività turistiche, sono nati progetti di grande impatto paesaggistico e di grave danno per l’equilibrio naturale e storico dell’intero sistema territoriale. L’interramento e la cementificazione del Porto Grande, la nascita di ingiustificati e inutilizzabili quartieri dormitorio di periferia ispirati alla politica insensata degli anni sessanta, il fallimento di una politica di verde pubblico, la devastazione della costa già compromessa nel suo delicato equilibrio geomorfologico, sono i segni più evidenti del degrado e della mancata comprensione del riconoscimento Unesco.
La nascita del XL sito Patrimonio dell’Umanità fa riferimento ad un «insieme» di testimonianze, ad una «stratificazione» diffusa che supera i tremila anni, ad una «documentazione eccezionale» di carattere archeologico e persino letteraria.
Ma adesso, in questo preciso istante, i luoghi virgiliani del Plemmirio ondoso, il mare incontaminato di Enzo Maiorca, la terra degli odori forti e dei profumi delicati di Elio Vittorini, i luoghi visitati da Marco Tullio Cicerone, il territorio attraversato da Archimede ed Euripide, da Teocrito e da Platone, da San Paolo e Santa Lucia, da Antonello da Messina e da Caravaggio si frantumano perdendo la propria identità sotto i colpi del piccone e degli spianamenti incondizionati di ruspe aggressive.
Se la devastazione continua, sarà la fine di Siracusa e della sua Storia , sarà la fine di una parte indispensabile, insostituibile del Patrimonio dell’Umanità.
Affinché si blocchi l’azione distruttiva della fascia di rispetto del patrimonio naturalistico, artistico e archeologico , affinché vengano rispettati gli equilibri delicati di tutto il territorio aretuseo (sia rammentato che a Siracusa sono i luoghi del mito di Aretusa e Alfeo, di Anapo e Ciane), chiediamo al Comitato Internazionale dell’Unesco di intervenire prontamente , sostenendo la battaglia che la società civile, attraverso l’associazionismo libero, conduce da diverso tempo
2. Appello dello sportivo Enzo Maiorca e di numerose personalità italiane per evitare che il paesaggio siracusano venga compromesso per sempre.
Negli ultimi due anni tante associazioni di cittadini si sono impegnate per trovare una soluzione che preservi il paesaggio siracusano. Di seguito (infra) sono elencate tutte le associazioni e le personalità che hanno sottoscritto un appello scritto dallo sportivo Enzo Maiorca contro la distruzione dei paesaggi più belli di Siracusa.
Proponiamo alcune varianti al nostro PRG. Sono varianti oltremodo minimali e per niente estreme: vogliamo solo salvaguardare le coste, l’Epipoli (il catello greco e le Mura Dionigiane) e i Pantanelli (fiume Ciane).
• Tali proposte erano state formulate già da Legambiente prima dell’approvazione del PRG (18 Luglio 2005)
• Le stesse osservazioni di salvaguardia erano contenute nel parere del CRU (parere n° 2 del 24/1/2006), e non sono state accolte dalla regione al momento dell’approvazione. Tale vicenda è oggetto di un ricorso al TAR
• Siracusa è entrata a far parte del Patrimonio Unesco. Sul mare della Penisola Maddalena è sorta l’Area marina protetta “Plemmirio”. Tutto ciò pone nuove condizioni che il PRG non può disattendere. Dunque va cambiato.
Le varianti proposte non sono estreme, ma sono Varianti delle Bellezza e mettono al centro la Penisola Maddalena, l’Epipoli, i Pantanelli che sono i pilastri della storia e dell’identità della nostra città, nella diversità e varietà straordinaria dei suoi paesaggi. Sono tra le massime ragioni di attrattività della nostra città, e concorrono a costituirne l’immagine e l’anima per i siracusani e per chi non lo è.
Persone illustri hanno compreso tutto ciò: Salvatore Settis, Massimo Fini, Vittorio Sgarbi, Ermete Realacci e tanti altri. Tra i siracusani: Giuseppe Voza, monsignor Giuseppe Greco, Paolo Giansiracusa e Lucia Acerra.
Continua però implacabile, anzi cresce ogni giorno, l’ondata di cemento che sta seppellendo il paesaggio siracusano.
(Segue l'appello di Maiorca e l'elenco dei firmatari come riportato nella sezione "Petizioni")