12 febbraio 2012
Una domenica di gioia e di festa quella che si è svolta oggi 12 febbraio 2012.
Il primo appuntamento della campagna lanciata dal coordinamento SOS SIRACUSA “PIANTIAMOLA…il cemento non ha radici”, che ha visto la messa a dimora di un albero di ulivo alla Pillirina.
Sotto uno splendido sole è stato posto un albero quale simbolo e custode della Riserva della Pillirina che da qui a qualche anno dovrà essere istituita e che segnerebbe il rilancio turistico e culturale di una città come Siracusa, colma di storia e paesaggi che il mondo intero ci invidia e che aspettano solo di essere rivalutati e gestiti correttamente.
E così come per le sacre scritture l’ulivo simboleggia la rigenerazione, perché così come scritto, dopo la distruzione operata dal diluvio, la terra tornava a fiorire, anche per la Pillirina dopo oltre due anni di battaglie portate avanti dalla società civile, con l’approvazione della Riserva terrestre della Penisola Maddalena, delle Varianti al Piano Regolatore di Siracusa e ultimo, del Piano Paesaggistico della Provincia di Siracusa, torna a fiorire la speranza di un futuro nuovo per questa città.
La giornata di oggi rappresenta solo la prima tappa della campagna “PIANTIAMOLA..il cemento non ha radici” che ha come scopo quello di sensibilizzare le persone sull’importanza del verde e della tutela dei luoghi simbolo della città di Siracusa, come la Pillirina, il Porto Grande e le Mura Dionigiane!
SOS SIRACUSA
Ma che cagata! Ora chi lo innaffia? Ad agosto è secco. Ma poi chi ha autorizzato di piantare un ulivo? Rispetta i 5 metri dal confine? L' area è privata o comunale? E il piano paesaggistico permette di piantare alberi o recita che li è solo conservativo? A già! Voi tutto potete!
Faccio conto di rispondere all'anonimo ciccio per conto di SOS. I "suoi" punti interrogativi sono, appunto, suoi. SOS, per "costituzione", difende l'ambiente e agisce in legalità: l'ulivo (tipologia e grandezza scelti col contributo professionale di due agronomi paesaggisti) non seccherà ad agosto; più facile che seccherà la sua (mala)lingua.
E alle altre domande chi risponde? E poi non sapevo che esistesse una laurea in agronomia con indirizzò paesaggistico, nè specializzazioni che possano rendere tale un agronomo. Forse lei si fa forte dell'anomalo caso siracusano.
Duro di comprendonio! Facciamo così: si sveli e mettiamo sù un dibattito serio. Il caso anomalo dà comunque i suoi frutti: non c'è battaglia (per il bene pubblico) che abbiamo perso finora. Può non piacerle ma tant'è. Le assicuro che continueremo impeterriti in considerazione del fatto che crediamo a quello che facciamo.